In bresciano, gli aggettivi con funzione qualificativa normalmente seguono il nome a cui si riferiscono e devono concordare con esso in numero (singolare/plurale) e genere (maschile/femminile).
Le regole per la formazione del plurale degli aggettivi sono le stesse che si applicano ai nomi. Per cui abbiamo:
Benché, in generale, se comparato con l'italiano, il bresciano è meno permissivo sotto questo aspetto, alcuni aggettivi di uso frequente come bèl (bello), bröt (brutto), gran (grande), bù (buono), brào (bravo) possono anche precedere il nome. In questo caso il significato può prendere sfumature di significato diverso, per esempio:
Il bresciano esprime il grado più alto di una qualità per mezzo del superlativo assoluto.
A differenza dell'italiano, dello spagnolo e di altre lingue romanze, il bresciano manca di una controparte per la forma aggettivo+issimo e manca anche di un corrispondente etimologico dell'avverbio italiano molto.
In bresciano, per conferire il grado assoluto ad un aggettivo, lo si fa seguire dell'avverbio fés, Per esempio:
L'avverbio fés però non può essere usato se l'aggettivo è collocato prima del nome. In questo caso la forma superlativa assoluta si ottiene facendo precedere l'aggettivo dall'avverbio gran, per esempio:
Un altro modo per esprimere il grado assoluto di una qualità è rinforzare l'aggettivo con un altro aggettivo + -ént/-ét (femminile -ènta/-éta). Si tratta in questo caso di forme derivate dal participio presente, per esempio:
Il secondo elemento è molto spesso una ripetizione del primo aggettivo con l'aggiunta di -ènt/-ènta/-ét/-éta, ad esempio:
Gli aggettivi dimostrativi in bresciano si presentano in due forme: la forma prossimale chèsto, e la forma distale chèl. Entrambe declinano per genere e numero:
|
Prossimale | Distale | ||
|
Singolare | Plurale | Singolare | Plurale |
Maschile | chèsto | chèsti | chèl | chèi |
Femminile | chèsta | chèste | chèla | chèle |
Gli aggettivi dimostrativi vengono molto spesso rinforzati per mezzo degli avverbi di luogo chè, lé e là collocati dopo il nome.
Quando è presente l'avverbio di luogo ché l'aggettivo dimostrativo chèl viene utilizzato anche per esprimere il grado prossimale.
Per esempio:
tutte queste frasi sono forme equivalenti e in Italiano significano tutte questo pane è stantìo
La forma distale priva dell'avverbio di luogo non si trova mai in frasi semplici. Infatti la frase semplice
non è corretta, ma l'aggettivo dimostrativo deve essere sempre accompagnato dall'avverbio di luogo. La forma corretta è:
La forma distale chèl priva dell'avverbio di luogo è invece talvolta utilizzata in frasi complesse, nella proposizione principale. Come nell'esempio che segue:
ma in genere si preferisce utilizzare l'aticolo determinativo:
Chèl è anche usato per indicare l'oggetto vicino a chi ascolta, in questo caso in combinazione con l'avverbio di luogo lé.
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